L’Islanda contemporanea raccontata dal suo scrittore più impegnato e osservatore più lucido, vincitore del Premio Terzani 2020.

Dopo lo sguardo allargato sul mondo e sul futuro dell’umanità del Tempo e l’acqua, Andri Snær Magnason si concentra sull’Islanda contemporanea con una raccolta di racconti che disvela il lato più umano e privato dello scrittore, politico e attivista. L’Islanda di Magnason è quella delle distese selvagge e ostili, delle città frementi o gentrificate, dei rapporti umani che a volte sembrano eterni o effimeri. Un bambino che miracolosamente trova un calabrone durante una gita con la famiglia, e cerca di salvarlo da una natura maestosa e nemica che non risparmia neanche gli esseri umani. Un architetto che sperava di cambiare il mondo e costruire case belle e felici, costretto a fare i conti con l’avidità degli imprenditori e a trovare un suo rabbioso modo di ribellarsi. Un gruppo di amici con figli a carico in gita a Legoland, per esorcizzare lo spettro dell’amico che si è suicidato da poco. Ma anche il filo invisibile che lega un bisnonno al nipote, le grandi feste disinibite di una generazione di arricchiti in volo per l’Europa, e lo scontro tra l’Islanda del passato, una terra di ghiacciai e senza alberi, e quella di oggi, aperta sul mondo e dal futuro incerto. Il filo comune che lega le storie di La pietra del gigante è l’amore, al centro del racconto «Dormi, amore mio»: quello per i nostri cari, per la bellezza del mondo, per le piccole meraviglie quotidiane. Quelle che bisogna imparare ad apprezzare per andare avanti in un presente sempre più complesso, che in nome del benessere ha perso le proprie radici, come sembra suggerire la lucida prosa di Magnason.