Cees Nooteboom
Il Giorno dei Morti
Cees Nooteboom
Il Giorno dei Morti
Postfazione di: Fulvio Ferrari
Prima edizione: 01 ottobre 2001
Pagine: 400
Prezzo di copertina: € 18,00
Arthur Daane cammina per le strade di una Berlino su cui la neve cade velando i dettagli, attutendo i suoni, ordinando le forme, operando sulla città una metamorfosi simile a quella che il tempo continua a compiere nel suo fluire. Ed è il tempo, l’incessante svanire del presente, la fragilità della memoria che occupano le sue riflessioni, e la storia, quella parola Geschichte che resta impigliata nei suoi pensieri all’inizio della sua passeggiata-pellegrinaggio, che sono i temi centrali del romanzo. Un romanzo di alta meditazione, di idee, di brillante conversazione: si parla di Dio e di misticismo, di musica e di salsicce, di birra e di Hegel con gli amici nelle osterie di Berlino: Arno, filosofo, Victor, scultore musicista, Zenobia, scienziata, Vera, pittrice, e l’onnipresente Erna, l’amica di sempre. Un romanzo storico che ha per protagonisti il nostro mondo, le sue tragedie, il suo quotidiano tasso di sofferenza, le sue domande senza risposte, l’Europa e la sua cultura, come unico strumento per affrontarle, e Berlino, città in cui risuonano le voci del passato, centro e simbolo delle sue trasformazioni, sopra cui aleggia, libero dalla schiavitù del tempo, un coro che guarda e commenta, onnisciente e compassionevole. Ma è anche un teso romanzo d’amore che racconta l’irrompere di una passione che sconvolge le vite solitarie di un uomo e di una donna, trascinandoli nella sua ineluttabilità. Cineasta olandese, marchiato dalla perdita di moglie e figlio in un incidente aereo, Daane gira i continenti facendo reportage su guerre e bassifondi, collabora come operatore a documentari sulla più varia attualità, vita nei conventi, pellegrinaggi a templi, raccogliendo nel frattempo, collezionista e flâneur alla Benjamin, immagini per un suo film in cui vorrebbe offrire una visione del mondo attraverso l’anonima quotidianità, orme sulla neve, passi che scendono scale di metro, frammenti di una realtà destinata all’oblio che la storia non registra. Da quell’oblio che Elik, l’olandese dai tratti berberi che lo attrae con il suo enigmatico fascino, vuole salvare con la sua ricerca una dimenticata regina del Medioevo spagnolo. Ma neppure l’amore può astrarsi dalle leggi della storia, vale per gli individui quello che vale per i popoli: restano cicatrici, sui volti, nelle città e nelle anime, che dettano scelte già segnate dal destino.
Autore di romanzi, poesie, saggi e libri di viaggio, è ritenuto «una delle voci più alte nel coro degli scrittori contemporanei» (The New York Times), paragonato dalla critica a Borges, Calvino e Nabokov. È stato insignito di numerosi premi letterari e tradotto in più di trenta paesi. Nato all’Aia nel 1933 ed eterno viaggiatore, si è rivelato a soli ventidue anni con Philip e gli altri e ha raggiunto il successo…