Carl-Henning Wijkmark
Tu che non ci sei
Carl-Henning Wijkmark
Tu che non ci sei
Postfazione di: C. Giorgetti Cima
Prima edizione: 01 settembre 2000
Pagine: 176
Prezzo di copertina: € 10,50
Qual è il legame tra la nostra vita e la Storia? Possiamo chiudere le finestre al mondo e far finta di dimenticare che fuori il grande movimento collettivo continua il suo corso, illudendoci di esserne dimenticati? Sullo sfondo di questa domanda, sempre più pressante con il moltiplicarsi della comunicazione del villaggio globale, tre vicende umane ruotano intorno a una stessa persona la cui morte rimane ancora, a cinquant’anni di distanza, un enigma irrisolto. È Erik, giovane artista finlandese misteriosamente scomparso durante le ultime fasi della guerra russo-finnica nel giugno del 1944, quel «tu che non ci sei» del titolo: una perenne assenza per il figlio Tomas, un abisso rimosso per l’amico Gustav, un vuoto incolmabile per Merikki, l’affascinante moglie di Gustav che ha vissuto con Erik un’intensa passione che il tempo non ha ancora sopito. L’indagine di Tomas, partito per la Francia per incontrare l’ormai anziana coppia di amici, unici testimoni rimasti degli ultimi mesi e della fine di Erik, nella speranza di recuperare almeno un’immagine di quel padre sempre cercato e troppo presto perduto, diventa per Gustav e Merikki uno scavo nella coscienza e nella memoria, nei mai risolti nodi del complesso intrico di passioni che è stata la loro relazione. Nell’avvincente ricostruzione dei fatti, rivelati solo poco a poco, nelle struggenti lettere d’amore di Erik gelosamente conservate, nel continuo oscillare tra presente e passato, emerge quel perenne confronto tra amore, amicizia, arte, gli affetti e i valori che rendono una vita umana, e l’indifferente procedere della storia, esasperato nella forma estrema della guerra, quel tempo sospeso che spazza via ogni quotidianità e progetto futuro, alterando gli stessi meccanismi mentali, e nel mai risolto dilemma se, in alcuni casi, possa in realtà esistere una liberatoria alternativa.
Nato a Stoccolma nel 1934 e scomparso nel 2020, è vissuto in Francia, Germania e Spagna come giornalista di cultura e traduttore prima di debuttare nel 1972 come romanziere, attività che gli ha valso anche il Premio dell’Accademia di Svezia. È con Dressinen (Il carrello) del 1983, e Sista dagar (Ultimi giorni) del 1986, che ha raggiunto la fama internazionale…