March 2021
Katitzi nella buca dei serpenti
Katarina Taikon ha scritto 13 libri sulla piccola Katitzi e la sua famiglia rom. Sono storie piene di allegria, vivacità …continua
Cosa significa vivere senza padre e convivere con pochi ricordi del passato, senza radici e nessuna voglia di trovarne di nuove? Björn Larsson firma un romanzo intimo e doloroso, un omaggio al padre prematuramente scomparso.
Il 27 agosto 1961 durante una gara di pesca un piccolo motoscafo affonda nel lago Nedre Vettern, nella Svezia centrale: a bordo c'erano sei uomini e due ragazzi, tutti muoiono annegati. Un altro bambino, il figlio di uno degli uomini, l'elettricista Bernt Larsson, era rimasto a casa. Ma cosa è successo veramente? Come mai i vestiti di Bernt vengono ritrovati sulla riva? La dinamica dell’incidente resterà per sempre oscura, ma non è questo che ancora oggi assilla quel bambino, piuttosto, quello che lo inquieta, è la facilità con cui il padre non ha lasciato traccia nella sua memoria. E poi c’è un senso di colpa che lo assilla da sempre: come mai non ha pianto quando ha saputo la notizia? E chi era veramente il suo giovane padre che viveva e lavorava in una piccola città rurale nei primi anni Sessanta, con il presidente Kennedy e la Guerra fredda in pieno svolgimento? Quel figlio non è un ragazzo qualunque e nel corso degli anni si affermerà come uno dei più importanti scrittori svedesi contemporanei. E dopo aver scritto molte storie, guardandosi indietro vedrà che i suoi personaggi non hanno quasi mai avuto una famiglia e si renderà conto di aver sempre vissuto come un orfano, senza mai rimpiangere nulla. Nel nome del figlio è un intimo ritratto della vita svedese della metà del Ventesimo secolo, un’autobiografia in terza persona ma anche un delicato ritratto del padre prematuramente scomparso e del nucleo familiare che la sua morte ha distrutto.