Il mare con le sue tempeste e le sue bonacce, la vita di bordo con le sue leggi, i porti con il loro richiamo a mondi lontani: è il luogo dell’anima di Björn Larsson, che si ritrova nei suoi romanzi e in questo stesso libro autobiografico: «riflessioni sulla vita vista dal pozzetto di una barca a vela». Una sorta di diario di bordo interiore tenuto negli anni passati senza fissa dimora, navigando nell’Atlantico e nel Mare del Nord, con il suo Rustica come unica casa. I pensieri seguono l’umore del vento e il ritmo delle onde, mossi da epiche traversate, da incontri e solitudini, da paesaggi e letture, cercando di capire perché l’attrattiva di quella vita sia tale da preferirne i rischi e i disagi alla comoda sicurezza della terraferma. Forse c’è una segreta armonia tra il moto dell’acqua e le più profonde aspirazioni umane: il bisogno di libertà dal superfluo e dalle convenzioni, il tornare vagabondi ritrovando nella lentezza della vela la calma del camminare, la felicità di superare i propri limiti senza altri testimoni che gli elementi. Un libro scritto con una semplicità levigata da lunghe meditazioni solitarie, ascoltando la voce del mare, il suo invito a salpare, a seguire il sogno con umile realismo, accettando l’incertezza, lasciando che l’inspiegabile resti inspiegato, capendo che il compromesso non è un ripiego, ma l’unica risposta onesta alla complessità dei problemi umani.