Peter Seeberg
L'inchiesta
Peter Seeberg
L'inchiesta
Introduzione di: M. Giacobbe
Prima edizione: 01 novembre 1988
Pagine: 168
Prezzo di copertina: € 9,50
Da H.C. Andersen a Karen Blixen, l'arte danese per eccellenza è l'arte del racconto. Una scelta di apparente modestia che nasconde in realtà un'esigenza di perfezione e disciplina: con l'efficacia delle istantanee, i racconti offrono brevi illuminazioni sul senso, o piuttosto sul non senso, della vita. È partendo dal quotidiano che Seeberg costruisce il suo mondo fantastico: gli avvenimenti iniziali dei diciassette racconti dell'Inchiesta sono facilmente riconoscibili come familiari e comuni a noi tutti: che si tratti di domeniche in bicicletta, di un ricovero in ospedale o di un incontro fortuito in treno, fino alle manie e agli assilli, come la cura dell'automobile o il pensiero di qualcosa che non riusciamo a ricordare, la nostra identificazione è immediata. Ma, a poco a poco, le situazioni vengono impercettibilmente deformate dalle ossessioni e dalle fobie dei protagonisti, fino a diventare grottesche. Il salto in una dimensione parallela non avviene attraverso il meraviglioso, come nella fiaba, ma spingendo la razionalità alle estreme conseguenze e rivelandone così i limiti. I personaggi dai nomi inverosimili, parenti di quelli di Beckett, non agiscono arbitrariamente, ma ubbidendo con logica ferrea a premesse paradossali e perseguendo con coerenza ed energia futili fini. L'assurdo non è in un altro mondo, è l'altra faccia della presunta normalità. In un universo senza senso, la vita non ha significato. Ma davanti alla tragedia del destino umano, davanti alla solitudine e allo squallore in cui ci accontentiamo di vivere, prigionieri della «menzogna vitale», Seeberg non inveisce, non accusa, non si ribella con sarcasmo e disperazione: sorride, a volte ride e osserva con ironia e con affetto, i suoi monomaniaci personaggi che, inquietantemente, ci somigliano.