Herman Bang
I Quattro Diavoli

Herman Bang
I Quattro Diavoli
Prima edizione: 12 ottobre 2011
Pagine: 73
Prezzo di copertina: € 5,99
Una sola è la legge che regge le fila dell’universo di Bang: la legge del desiderio, implacabile come un destino cui non si può che soccombere. Sotto un cielo vuoto, nostalgici di una felicità o di un’innocenza perdute, i suoi personaggi vivono sospesi in fragile equilibrio sulla vacuità dell’esistenza, cercando di “riempirla di cose senza importanza”, come dice la protagonista della Casa Bianca, o lasciandosi precipitare nel baratro, come Fritz ed Aimée nei Quattro Diavoli, dall’alto dei loro trapezi. Il breve romanzo narra la parabola di quella caduta: la passione di un acrobata del circo – uno dei luoghi-simbolo cari a tanta produzione artistica del nostro secolo – per una dama aristocratica che lo seduce per capriccio. Un’attrazione fatale che, sotto lo sguardo tormentato di impotente gelosia della compagna di sempre, sconvolge l’ordine di un mondo elementare e l’armonia metaforicamente espressa nel gioco, carico di velato erotismo, delle evoluzioni al trapezio, scatenando la reazione di un istinto primordiale che si appaga soltanto distruggendo e che trova nella morte il momento dell’estrema voluttà. Dramma senza catarsi scritto quasi come una sceneggiatura, con dialoghi e silenzi, luci e ombre, scene di folla e sguardi muti, immagini che si susseguono ad immagini accompagnate dalle note del “Valzer dell’amore” come da un’ironica colonna sonora, I Quattro Diavoli ha avuto innumerevoli versioni cinematografiche, fra cui una di Murnau nel 1928.
Nato nello Jutland nel 1857 e morto negli Stati Uniti nel 1912, Herman Bang è uno dei nomi che, insieme a Ibsen, Strindberg, Brandes e Jacobsen, hanno contribuito a dare alla letteratura scandinava di fine secolo una dimensione europea. Romanziere e giornalista, attore fallito ma regista apprezzato, segue in un primo tempo il naturalismo, ma trova poi nel “romanzo impressionistico” il suo stile particolare, che v…

















