La stanza delle citazioni
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«In questo racconto, come vi sarete accorti, è un vecchio che parla. E il fatto mi dà un vago senso di disagio cinquant’anni dopo. Certo che il presente può determinare e cambiare il passato! Solo chi non ha capito che in fondo tutto l’universo è contemporaneamente presente crede che le cause vadano solo in una direzione. Quante volte non mi è capitato di vedere come avvenimenti per esempio della fine degli anni Ottanta abbiano profondamente influenzato cose che mi erano capitate negli anni Cinquanta.»
Lars Gustafsson (1936-2016), originario del sud della Svezia che fa da sfondo a molti suoi romanzi, è considerato il più internazionale scrittore svedese contemporaneo. Studioso di matematica e filosofia, poeta, saggista, drammaturgo e romanziere fra i più tradotti all’estero, ha insegnato per vent’anni Storia del pensiero europeo a Austin, in Texas. Nei suoi racconti come nelle poesie si riconosce quella vena fantastica, quel gioco dell’erudito che scherza con la propria erudizione, quell’ossessione per il tempo e per l’identità che l’hanno fatto definire il «Borges svedese». In Italia ha ricevuto il Premio Agrigento, il Premio Boccaccio, il Grinzane Cavour e il Premio Nonino. Tra i suoi titoli pubblicati da Iperborea, Morte di un apicultore, Il pomeriggio di un piastrellista, Le bianche braccia della signora Sorgedahl, L'uomo sulla bicicletta blu, Storie di gente felice.
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