La stanza delle citazioni

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«Il fondo, pensava. Era arrivato al fondo di tutto quel che si agitava dentro di lui. Ma ce n’erano tanti di fondi. Fondo di erba, pensava. Fondo di sabbia. Di fango. Di pietra. Di roccia. Fondi che nessuno si è mai sognato. E poi c’è ancora quell’altro, disse tra sé sgomento, osando spingere il pensiero fino al limite. E allora si può essere anche trascinati in su attraverso tutti i fondi. - È lì che devo andare? Disse, aggrappandosi all’idea. - Sì è proprio così, concluse.»

Tarjei Vesaas Gli uccelli p. 251
Tarjei Vesaas

Nato nel Telemark nel 1897, regione contadina dove folklore e tradizioni popolari erano molto sentite, autore di più di quaranta opere, fra romanzi e racconti, è ormai considerato uno dei grandi della letteratura norvegese del XX secolo, un classico noto e tradotto ovunque, vincitore del Premio del Consiglio Nordico per la Letteratura nel 1964. Dopo un inizio letterario secondo un modello neoromantico, in cui Hamsun e la Lagerlöf sono i suoi “dèi”, trova la vena migliore nei romanzi di tipo simbolico, quali: Il castello di ghiaccio, Gli uccelli. Firma anche drammi, radiodrammi e raccolte di novelle, tra cui I venti e Un bel giorno. Muore nel 1970.

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