La stanza delle citazioni
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«Le parole sono l’unica cosa che il tempo sembra non avere il potere di calpestare. Attraversa la vita e diventa morte, attraversa le case e diventa polvere, anche i monti, quei maestosi ammassi rocciosi, finiscono per cedere. Ma alcune parole sembrano capaci di opporsi al suo potere distruttivo, è così strano, certo si corrodono, diventano un po’ più opache, eppure resistono e conservano in loro vite da lungo trascorse, conservano il battito di cuori scomparsi, l’eco di una voce infantile, antichi baci.»
Nato a Reykjavík nel 1963, ex insegnante e bibliotecario, si dedica alla poesia prima di passare alla narrativa, distinguendosi subito per una lingua di singolare ricchezza evocativa e diventando uno dei più amati scrittori nordici. Attraverso potenti affreschi dell’Islanda di ieri e di oggi, i suoi romanzi affrontano le grandi domande dell’uomo, la vita, l’amore, il senso ultimo dell’esistenza, il potere dell’arte e della letteratura. Più volte nominato al Premio del Consiglio Nordico, con Luce d’estate ed è subito notte ha ricevuto il Premio Islandese per la Letteratura. Iperborea ha pubblicato anche la trilogia Paradiso e inferno, La tristezza degli angeli e Il cuore dell’uomo, il dittico I pesci non hanno gambe e Grande come l’universo e i romanzi Storia di Ásta, Crepitio di stelle e La tua assenza è tenebra, oltre alle raccolte di poesie La prima volta che il dolore mi salvò la vita e Quando i diavoli si svegliano dèi.