Approfondimento
Il discorso di Niviaq Korneliussen per il Premio del Consiglio Nordico
Approfondimento
Il discorso di Niviaq Korneliussen per il Premio del Consiglio Nordico
Discorso pronunciato da Niviaq Korneliussen, autrice del libro «La Valle dei Fiori» (traduzione di Francesca Turri), in occasione del ricevimento del Premio del Consiglio Nordico.
«Ho provato a scrivere un discorso indirizzato ai leader del mio paese, ma è come parlare con un muro, e non mi prendo più il disturbo. Quindi ho deciso di dedicare questo discorso a coloro per cui scrivo. Ai bambini e ai giovani che sono a casa, voi siete il motivo per cui ho vinto questo premio.
Abbiamo il più alto tasso di suicidi al mondo. Nel corso di diverse generazioni sono venute a mancare tantissime persone che avrebbero potuto essere ancora qui. Che avrebbero potuto vivere una vita lunga, e non diventare solo ventenni, quindicenni, dodicenni. Abbiamo un sistema che vi trascura ripetutamente quando avreste più bisogno di aiuto. Non si assumono la responsabilità, la scaricano su di voi, voi che nemmeno sapete se sarete in grado di superare la notte.
A voi che trovate la forza di vivere un giorno in più, nella speranza che domani andrà meglio, e che forse stavolta ci sarà qualcuno pronto a prendersi cura di voi. A voi in cui il medico, il poliziotto, l’insegnante e il politico hanno smesso di credere. A voi che vivete nell’angoscia perché i vostri amici scompaiono, anche se la vostra vita è appena cominciata. A voi che venite cacciati dallo studentato dopo che avete tentato di togliervi la vita. A voi che vi sentite brutti, incapaci, un peso. A voi, che avete voglia di vivere, ma non ce la fate più. Abbiamo un sistema ripugnante, che vi costringe a scegliere tra la vita e la morte. La verità è che il vostro posto in questo mondo è quanto di più importante ci sia. E noi adulti, noi non siamo niente senza di voi. Quindi mi scuso da parte di tutti gli adulti responsabili per voi. Scusateci perché troppo spesso siete lasciati a voi stessi. A voi che siete venuti a mancare e di cui non parliamo più. Può darsi che nemmeno le persone più influenti e potenti abbiano la minima idea di cosa fare, e che distolgano lo sguardo nella speranza che la cosa si risolva da sé. Ma voi siete ancora qui, e siamo in tanti ad apprezzarvi, a credere in voi.
Quindi grazie a voi, a tutti i giovani che ho incontrato per la mia strada. Grazie perché siete così amabili, così pieni di talento e belli. Grazie per avere fiducia in me. È un regalo per cui ho la più grande considerazione, e che non darò mai per scontato. Farò tutto ciò che è in mio potere per far sentire la vostra voce e per esserci per voi. Grazie per resistere nei momenti più bui. E grazie per esserci. Devo ringraziare voi per questo premio.»
«Ho provato a scrivere un discorso indirizzato ai leader del mio paese, ma è come parlare con un muro, e non mi prendo più il disturbo. Quindi ho deciso di dedicare questo discorso a coloro per cui scrivo. Ai bambini e ai giovani che sono a casa, voi siete il motivo per cui ho vinto questo premio.
Abbiamo il più alto tasso di suicidi al mondo. Nel corso di diverse generazioni sono venute a mancare tantissime persone che avrebbero potuto essere ancora qui. Che avrebbero potuto vivere una vita lunga, e non diventare solo ventenni, quindicenni, dodicenni. Abbiamo un sistema che vi trascura ripetutamente quando avreste più bisogno di aiuto. Non si assumono la responsabilità, la scaricano su di voi, voi che nemmeno sapete se sarete in grado di superare la notte.
A voi che trovate la forza di vivere un giorno in più, nella speranza che domani andrà meglio, e che forse stavolta ci sarà qualcuno pronto a prendersi cura di voi. A voi in cui il medico, il poliziotto, l’insegnante e il politico hanno smesso di credere. A voi che vivete nell’angoscia perché i vostri amici scompaiono, anche se la vostra vita è appena cominciata. A voi che venite cacciati dallo studentato dopo che avete tentato di togliervi la vita. A voi che vi sentite brutti, incapaci, un peso. A voi, che avete voglia di vivere, ma non ce la fate più. Abbiamo un sistema ripugnante, che vi costringe a scegliere tra la vita e la morte. La verità è che il vostro posto in questo mondo è quanto di più importante ci sia. E noi adulti, noi non siamo niente senza di voi. Quindi mi scuso da parte di tutti gli adulti responsabili per voi. Scusateci perché troppo spesso siete lasciati a voi stessi. A voi che siete venuti a mancare e di cui non parliamo più. Può darsi che nemmeno le persone più influenti e potenti abbiano la minima idea di cosa fare, e che distolgano lo sguardo nella speranza che la cosa si risolva da sé. Ma voi siete ancora qui, e siamo in tanti ad apprezzarvi, a credere in voi.
Quindi grazie a voi, a tutti i giovani che ho incontrato per la mia strada. Grazie perché siete così amabili, così pieni di talento e belli. Grazie per avere fiducia in me. È un regalo per cui ho la più grande considerazione, e che non darò mai per scontato. Farò tutto ciò che è in mio potere per far sentire la vostra voce e per esserci per voi. Grazie per resistere nei momenti più bui. E grazie per esserci. Devo ringraziare voi per questo premio.»